Il poker classico è un gioco talmente amato e famoso in tutto il mondo da aver generato intorno alle sue regole una marea di specialità, con relative varianti. In questo articolo cercheremo di darvi poche, semplici ma precise e importanti informazioni per permettervi di districarvi nella jungla del poker e scegliere la specialità e la variante più adatta ai vostri gusti ed esigenze.
Prima di tutto è fondamentale capire che i termini variante e specialità non sono sinonimi, anzi, indicano cose totalmente diverse. Il termine specialità sta ad indicare una “digressione” dal poker classico, che ha le proprie regole e i propri meccanismi di gioco; le varianti, invece, sono alcuni cambiamenti, per la maggior parte riguardanti il sistema di puntata, che possono essere applicati alla specialità che si sta giocando. Per fare un esempio pratico potremmo anticiparvi che il Texas Hold’em è una specialità del poker e che questa specialità può essere giocata con diverse varianti, una delle quali è Pot Limit (limite massimo di puntata pari al piatto).
Le specialità del poker classico maggiormente giocate al mondo sono il Texas Hold’em, l’Omaha e la Telesina (o Teresina).
In breve si può dire che la principale regola del poker classico modificata dalle specialità è quella delle carte personali e coperte. Nel poker classico ogni giocatore riceve cinque carte coperte e personali (hole cards); nel Hold’em ogni giocatore riceve solo due hole cards,mentre le altre tre sono comuni (community cards) a tutti i giocatori e scoperte al centro del tavolo. L’Omaha, invece, contempla quattro hole cards e tre community cards.
Tra l’Hold’em e l’Omaha la più grande differenza è che nell’Omaha bisogna fare punto utilizzando almeno due delle proprie hole cards, regola che non vale per l’Hold’em.
La Telesina, invece, appartiene alla famiglia dello stud poker: un tipo di poker in cui ogni giocatore ha alcune delle sue carte personali scoperte (in questo caso quattro su cinque).
Le specialità hanno anche un’altra importante caratteristica che le differenzia dal poker classico: i giri di puntate sono maggiorati, perché il mazziere distribuisce le carte scoperte (hole o community che siano) una alla volta inframmezzandole con continui giri di puntate.
Le varianti invece, riguardano i limiti di puntata di ciascun giro; si applicano ad ogni specialità e si decidono prima di iniziare il gioco. Gli importi si chiamano limit e sono principalmente di tre tipi: limit, no limit e pot limit. Nel limit si decide un limite massimo alle puntate; se vi sedete ad un tavolo denominato ad esempio 2/4 Texas Hold’em vuol dire che quello è un tavolo limit e che i limiti sono 2 euro nei primi due giri, 4 negli altri due giri. Nel poker pot limit, poco diffuso perché un po’ troppo macchinoso, ogni giocatore al massimo può puntare l’importo totale presente nel piatto. Bisogna fare attenzione col pot limit, perché il conteggio non è semplice come si potrebbe pensare e ogni puntata sale vertiginosamente. Il no limit, infine, è il poker al cardiopalma: ogni giocatore può puntare un importo pari a tutte le fiches che ha sul tavolo.